A settembre scatterà l'interramento dell'area e la realizzazione dei calchi delle capanne. Il villaggio verrà riconsegnato al sottosuolo dove è stato conservato per secoli. Il fallimento è servito. Le istituzioni non sono state capaci di difendere e tutelare un reperto unico al mondo. Da anni le capanne sono sommerse dall’acqua a causa dell’innalzamento della falda acquifera. Per ridurre il livello dell’acqua era necessario un progetto costosissimo. Da qui la decisione di procedere all’interramento dell’area. Nola si avvia a perdere un patrimonio archeologico di straordinaria importanza. |
Il villaggio, soprannominato la Pompei nolana, venne alla luce nel 2001 durante gli scavi per la realizzazione di un centro commerciale. Il sito fu acquisito dalla Regione Campania. In dieci anni però non è stato fatto nulla per salvaguardare l’area. Uno studio effettuato dall’Amra cercò di individuare le cause dell’allagamento che alcuni anni provocò il crollo di un costone ed il sequestro dell’area da parte dell’autorità giudiziaria. L’innalzamento della falda sarebbe connesso alla dismissione e/o riduzione degli emungimenti dai campi pozzi a servizio di Napoli e del Vesuviano e dei grandi impianti industriali nel triangolo Napoli –Nola- Maddaloni. Va considerata, inoltre, la possibile messa in comunicazione tra la falda artesiana profonda e quella superficiale, causata dalla presenza di un gran numero di pozzi abusivi.
IL VILLAGGIO PEISTORICO NON SARA' PIU' INTERRATO.
Intesa tra Regione Soprintendenza: al via un piano di recupero per il sito inagibile dal 2007 e sommerso da una falda acquifera profonda due metri. Leggi oltre..
Intesa tra Regione Soprintendenza: al via un piano di recupero per il sito inagibile dal 2007 e sommerso da una falda acquifera profonda due metri. Leggi oltre..